Aprite i “libbbri” a “paggina” 20
Questo post è dedicato ai genitori di marmocchi che frequentano già le elementari. Coloro che fossero ancora alle prese con pannolini e svezzamento passino pure avanti, o magari conservino queste righe per il futuro.
I dialetti sono la nostra più grande ricchezza. Lo dice anche Erri De Luca: “Fai che la tua scrittura risenta il callo del dialetto di origine. L’italiano più che da lingue antiche proviene da un’amazzonia di dialetti, arroccati in centinaia di borghi, suddivisi in millesimi di sfumature, dialetti rimasti inespugnabili per secoli. L’italiano è bacino di raccolta di parlate gelose e fiere di vocabolario proprio, di accento irripetibile da stranieri. Si possono imparare lingue, non dialetti.”
Giustissimo, sacrosanto e doveroso consiglio tecnico utile agli scrittori professionisti come l’immenso Camilleri, che sparge con maestria deliziosi e incisivi dialettismi aggiungendo così sale prezioso alla sua penna, non a “pupi” che stanno imparando ora a fare i pensierini.
I quaderni dei bimbi romani, stropicciati, pieni di “orecchie”, cancellature, splendidi disegni e ditate di marmellata, soffrono fin troppo del “callo del dialetto d’origine” così come quelli di qualsiasi marmocchio italiano. L’unico fattore che li differenzia è il tipo di errore:
“La Tera è un pianeta grande e azzuro”, così come “La guera è una cosa brutta che fanno gli uomini” oppure “Erico è il miglior amico di Fabbio , mentre “Fabbrizio e Alisce (la “c” dolce, per un romano, è un suono praticamente impronunciabile, un po’ come la cz/ć polacca), pure se sono fidanzati, se menano sempre durante la ricreazzione.”
Sì, i figli della Lupa non hanno un rapporto esattamente felice con le doppie, ne sono totalmente disorientati: o troppe o troppo poche. Ci provano, è vero, a pronunciare correttamente la parola “libro” ma poi di “b” ne escono fuori, prepotenti, almeno tre.
Quindi, cari genitori nati all’ombra del Colosseo, mettetevi una mano sulla coscienza prima di rimproverare il pupo se in terza elementare ancora non comprende quando aggiungere o togliere le doppie. Forse anche la sua maestra, quando chiede agli alunni di prepararsi per la lettura in classe, li invita a tirare fuori i libbbri dallo zaino e ad aprire a paggina 20. Si sforza, sicuramente. Non dico di no, ma nulla può contro la doppia (se non tripla) “b” romanesca.
Mi sforzo tanto anch’io durante le presentazioni riuscendo grossomodo a mitigare la calata romana, certamente non fra le più difficili da riconoscere. In molte felici occasioni ci riesco anche, soprattutto se sono contornata da gente che non ha troppa familiarità con il mio dialetto.
Ma alla domanda: “Parlami del tuo libro” è inevitabile: capitolo. Cedo. Crollo. Nun je la posso fa‘, insomma. Mi “tanano” subito che so’ de Roma. Anche se per un’ora abbondante riesco – con una sofferenza seconda soltanto al travaglio – a parlare con una dizione pressoché ineccepibile, puntualmente rispondo che “Il mio libbbro si rivolge a…”.
Di “b” me ne escono fuori sempre almeno tre.
Gli antichi latini pensavano “Melius abundare quam deficere”. I loro diretti discendenti ne sono tuttora fermamente convinti.
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I loro “diretti” discendenti.?! Cioè i romani – NOI romani – di oggi? Spero scherzerai… Nuantra – come scriveva Zanazzo, che amava la parlata piú rustica, piú “metafonetica”, piú sanamente “medio-italica”, direi… – Roma de mo, chî Latini antichi ‘n c’entramo propio che nix… vòi â prova? Tâ dò a l’inzubbito: lòro scriveveno “liber”… co ‘na b sola..! 😀 (Battute a parte, davvero non c’entriamo nulla coi Latini, eh…)
P.S. Ma perché la pagina si intitola “Le doppie vocali in romanesco”?! Forse volevi scrivere “le doppie consonanti”…
Guarda, ho guglato perché sono di un’ignoranza greve, io:
http://it.wikipedia.org/wiki/Latini
“I Latini furono un antico popolo indoeuropeo storicamente stanziato, a partire dal II millennio a.C., lungo la costa occidentale della Penisola italica, nella regione che da loro prese il nome di “Latium”. Politicamente frazionati, i Latini condividevano lingua (il latino) e cultura. Diedero un contributo determinante alla formazione del popolo di Roma (Quiriti), città che nel corso del I millennio a.C. avrebbe esteso la lingua e la cultura latina a gran parte del bacino del Mediterraneo e dell’Europa. Per tale ragione il termine “latino” è spesso impiegato anche come sinonimo di “romano”.
Spero basti, se hai altre osservazioni da fare sei il benvenuto. Grazie per la visita.
PS: sì, ovviamente volevo scrivere “doppie consonanti”. Inserire l’indicizzazione SEO a centinaia di articoli in meno di un mese a causa di un trasloco farebbe sbroccare persino la mente più brillante, figuriamoci la mia.
Anonimo, però spiegacelo perché gli attuali romani non c’entrerebbero nulla con i latini (a parte per il dato fonetico della “b”).
Per le commistioni con altri popoli? Perché, insomma, almeno da un punto di vista territoriale, siamo qui.
Mi ricordo il mio povero amichetto Danilo, trapiantato da Roma in Abruzzo, che con grande disperazione della maestra scriveva “er arbero” (a cui tendevi, la pargoletta mano).
Oddio, sicura che anteponesse l’ “er”? Se non vado errata il bravo capitolino dovrebbe scrivere “l’arbero”. Attendo comunque la smentita dell’Anonimo Romano. Dieci a uno che ho toppato pure questa 😉
Ad Anonimo romano, in merito alla questione ‘latini’ e romani d’oggi, mi viene da rispondere come un Principe Massimo (che, come saprà meglio di me, è una delle più antiche casate aristocratiche della nostra bella città con tante doppie e nessuna capacità di pronunciare decentemente una erre, anzi no, una ere) rispose a Napoleone che, con una certa ironia mal riposta, gli chiedeva conto dell’antica leggenda secondo cui la famiglia avesse origine da quella gens Fabia che si fregiò del nome Massimo e di cui fecero parti tanti consoli romani, quali il Fabio Massimo temporeggiatore che a lungo tenne in iscacco il buon africano Annibale… egli rispose: ‘non posso dare conto sulla veridicità di questa leggenda… CHE CIRCOLA IN CASA MIA DA CIRCA DUEMILA ANNI’. Ciao Luà, (questa l’ho trovata drento a ‘n libbro quanno che me so’ laureata, t’è piaciuta nì?)
Ammazza se m’è piasciuta 😀
Accidenti, non mi aspettavo di scatenare tutta questa “scarica” di post..! 😀
Comunque, non c’entriamo nulla, perché Roma fin dall’antichità è stata “città aperta” – molto prima dei Tedeschi e di Rossellini… – e già gli Antichi Romani potevano vantarsi di essere frutto di una gran commistione di genti… a quanto ne so i Latini propriamente detti erano in effetti un popolo indoeuropeo di origine nordica, con caratteristiche fisiche ben diverse – pare abbondassero fenotipi pallido-biondo-rossastri… – da quelle delle autoctone popolazioni mediterranee già stanziate nella Penisola. La prima commistione fu proprio questa: quando piombarono dal Nord, si unirono ai Mediterranei e ne diventarono in breve tempo l’élite politico-culturale, imponendo la loro lingua indoeuropea, i loro usi e costumi, ecc. Ma rispetto ai Mediterranei erano di numero assai inferiore; finché riuscirono a mantenere una sufficiente autonomia etnica rispetto alla massa mediterranea, poterono salvaguardare e trasmettere le loro caratteristiche genetiche; quando poi, inevitabilmente, il mescolamento dilagò, i loro geni si dispersero e annacquarono fin quasi a scomparire del tutto. Per alcuni anche la storica divisione patrizi-plebei aveva quest’origine: una minoranza patrizia – corrispondente all’élite indoeuropea – governava una moltitudine plebea – cui corrispondeva invece la massa mediterranea. Ricordo anche che in una mappatura genetica dell’Italia di alcuni anni fa – non so però quanto attendibile, ma pertiene all’argomento, quindi ce la butto “drento”… 😀 – si riscontrò una prevalenza di geni celtici al nord, etruschi al centro, e greci al sud. E quelli latini.?! Spariti, volatilizzati, disciolti… a dispetto delle tante tracce storico-culturali pare che geneticamente non ne abbiano lasciato neanche l’ombra, invece…
Comunque, senza arrivare cosí in là nel tempo, basterebbe anche ricordare i piú “recenti” – o meno remoti, se preferite… – avvenimenti che interessarono l’Urbe ben dopo la caduta dell’Impero. La città si ritrovò a un certo punto, intorno al Quattro-Cinquecento, talmente spopolata e in rovina – dopo gl’innumeri saccheggi subiti, celebre quello dei Lanzichenecchi, e carestie, epidemie, ecc. – che il Papato fece appositamente venire dalla Toscana – soprattutto da Firenze – numerosissime colonie di “etruschi” per ripopolarla. Avvenimento da cui si è anche sviluppato quello che viene chiamato “romanesco di seconda fase”, che, dallo status di autentico dialetto mediano, pur con influssi campani, venne completamente stravolto fino a subire quella che viene definita “prima fase di toscanizzazione”, che poi è sfortunatamente degenerata fino ai giorni nostri, tra mille altre avversità e vessazioni storico-culturali che hanno sostanzialmente annichilito l’autentico nerbo dialettale romanesco… rimane un pur vivace sostrato, ma ormai è poco piú di un “spolveratina” folkloristica… questo fatto da solo, basta a far dire che, a parte l’aver semplicemente “ereditato” lo spazio della Città Eterna, non v’è tra gli originarî abitanti dell’Urbe e quelli odierni, alcun effettivo legame di sangue. Non si dice forse che i veri “romani de Roma” sono gli appartenenti alla comunità ebraica..?
Finito! 😀
Un saluto a tutte 🙂
P.S. Comunque la storiella è molto godibile! 😀
Bisogna avvisare i tizi di Wikipedia, ne sai molto più di loro. Lieta che la storiellina ti sia piaciuta.
That’s a creative answer to a dilffcuit question
wonder, ti prego dimmi che 'sto david gandy è gayssimo??? perchè è troppo bello per essere verooo!!! :Dcmq foto bellissime!!! il tramonto romanesco mi manca tantissimo!!! (non che quello di sabaudia sul mare sia brutto…però…) tu stavi benissimooo!!! anche se, con un fisico come il tuo, te stà bene pure lo straccio per lo spolvero!!! 😀 (mamma docet)bacy :-*sabilar + perlina
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Hi Larry, I’m new to PHP Frameworks. After doing some tutorials in Zend, Symfony, Prado and some others, I only can say: Yii is great and your tutorial is even better. Thanks a lot for this nice work.greetings uwe
Buenos dÃas David,esto lo escribà yo en nuestra FAQ hace unos 3 años:El post es casi una copia de lo que yo escribÃ. Que no me importa, pero si haces un copy&paste deberÃas citar la fuente…Por lo demás, muy interesante tu Blog.Un abrazo.
Øрøýð :Ú ÑÂтøü ÑÂтøхðü øôõðûьýþ ÿþôхþôøт üу÷ыúð Üðúðрõòøчð ú ÿõÑÂýõ (ýõ ÿþüýю ýð÷òðýøÑÂ)Ôðòðùтõ ôõûðть ÿðу÷ы ò ÿутø,áüþтрõть òÿõрёô ÿрøôøрчøòþ ø ÑÂтрþóþçтþñы ÑÂûучðùýþ ôòðöôы ýõ ÿрþùтøÞôýþù ø тþù ýõòõрýþю ôþрþóþùÔðòðùтõ ôõûðть ÿðу÷ы ò ÿутøÔðòðùтõ ôõûðть ÿðу÷ы ò ÑÂûþòðх…ø т.ô. — у÷ýðûø, ýðòõрýþõ.ÃÂð òÑÂтрõчõ ÑãÔã
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Unfortunately the SEC only deals with civil liability. It cannot prosecute people for criminal violations. That requires a referral to the Justice Department. If the SEC is going to settle the civil charges, then a criminal prosecution is unlikely.
Det var store forandringer ja.Har ikke vært der jeg heller.Med hunder blir det lite reising utomlands.God helg.Klem:)
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