Avanguardie ostetriche
Ieri pomeriggio, nella libreria di un’amica che vende anche il mio capolavoro immortale.
Una giovane nonna entra, la mia amica le chiede di cosa ha bisogno e lì parte un gustoso botta e risposta.
“Vorrei un libro per neonati”
“ ?!? Un libro per neonati???”
“Sì, gliel’ha consigliato un’ostetrica a mia figlia. Partorisce fra poco.”
“Forse è un libro per mamme?”
Al “per mamme” mi è scattata la vocina opportunista, quella che in certe occasioni sussurra: “Alè, adesso ne incastriamo un’altra!”
“No, no. E’un libro…insomma…un libro sì, forse per le mamme non per i neonati”
“Beh, se vuole ho un testo divertentissimo che potrei proporle…”
E andiaamooooooo! Brava amica mia! La vocina ultimamente è diventata avida. Vuole le Manolo Blahnik, lei.
“No, non mi serve una cosa così… Mi serve un libro…Sì insomma… Una cosa tipo….”
“Mi vuole dire il titolo, magari?”
“Si chiama… Forse…Aspetti… E’un libro così… Gliel’ha consigliato l’ostetrica… Si, mi sembra che si chiami…”
Ma che stamo a fà? Verdone al cimitero?“Un cognome tipo riso, risi, risotto, me viè da ride…”
“E no, il titolo non lo so. Ma gliel’ha consigliato l’ostetrica. Quanti libri ci saranno per i neonati?”
Mah, per i neonati ad occhio e croce nessuno, per le mamme almeno 50,000.
“Vabbe’, magari ripasso dopo…” E se ne va.
Pochi minuti dopo si riaffaccia, ha telefonato alla figlia. Il testo consigliato è “Fate la nanna”. Per quelle quattro o cinque marziane che non lo conoscessero, è di Estivill, stranoto nazista spagnolo, e suggerisce di far venire le convulsioni ai bambini per farli addormentare. Al terzo/quarto infarto consecutivo, indifferentemente della mamma o del bambino (o magari di tutti e due), l’efficacia è garantita.
“Mah…” fa la mia amica, alla quale ho intanto spiegato in cosa consiste questo metodo “E’proprio sicura di voler acquistare questo libro?”
“Sicuramente. Gliel’ha consigliato l’ostetrica…Sa, è una tipa piuttosto all’avanguardia, lei.”
Sì, all’avanguardia nelle fila dell’esercito del Generalissimo Franco…
Prego per quella futura mamma. Potrebbe anche darsi che partorisca un soggetto malleabile, uno di quelli che si arrendono, disfatti, dopo “appena” due giorni di tortura. Ma se le capita un modello Superboy, allora sì che so’ cacchi acidi, per lei e soprattutto per il bambino. Sì, lo confesso. Presa dalla disperazione ho provato anch’io quella pratica disumana, ma non ce l’ho fatta. Mi sono ciucciata tre anni di insonnia e ore interminabili a tenerlo in braccio, ma ho seguito il mio istinto e sopportato tutte le critiche possibili e immaginabili, perché così lo viziavo. Il sacrificio è stato immane, e mio figlio non mi dirà mai grazie per questo. Ma una mamma i sacrifici li fa perché si sente di farli, non per farsi ringraziare. Certi sacrifici uccidono, ma a dispetto di questo sono ancora qui, viva e vegeta, per raccontarvelo.
Nota per le future mamme: nel frattempo hanno pubblicato suggerimenti decisamente più umani per far addormentare i bambini, documentatevi. Non vi garantisco che funzionino, ma se siete meno sfigate di me, e sicuramente lo siete, qualche buon consiglio qua e là riuscirete a carpirlo.
Nota per le sostenitrici di Estivill: la mia banca è differente, è inutile che tentiate di convincermi del contrario. Lasciate le vostre testimonianze in qualche altro blog. Grazie.
Per approfondimenti: