Brufoli e omogeneizzati
Sto trascurando da tempo il blog, per cause che hanno smorzato la mia consueta verve. Chiunque mi conosca personalmente, o anche il lettore occasionale che abbia lanciato un’occhiata ai miei ultimi post, converrà con il fatto che non è semplicissimo cazzeggiare quando la vita ti riserva sberle pesanti, di quelle che intontiscono e lasciano a lungo il segno.
Di segni in faccia ne mostro parecchi, sono visibilmente invecchiata di almeno cinque anni e sono stati sufficienti gli ultimi sei mesi per riuscire nell’impresa (precoce anch’io, come mio figlio, il DNA non è segatura) però riesco ancora ad aggredire la vita con la mia ironia, a esorcizzarla con sorrisi che sono soltanto più faticosi del solito, mai meno spontanei.
Un preambolo per fare da ponte fra le mie ultime riflessioni decisamente tristignaccole e questo post che, premetto subito, non è tarato sulla modalità “signoramia, ma quanto è precoce mio figlio!” perché la sua precocità non è mai stata motivo di vanto sfrenato per me, anzi. Chiunque abbia una creatura che precorre i tempi in tutto, quasi fosse mossa da precetti religiosi, sa bene di cosa parlo. Il figlio/la figlia precoce è una poderosa gatta da pelare. Destabilizza, continuamente. Sei sempre un passo indietro come genitore e, anche se oggettivamente può offrire qualche lato positivo, dall’altro la faccenda non è semplicissima da gestire. In soldoni: è spesso una monumentale rottura di palle.
E’ da almeno un anno che va avanti questa storia. Trovarsi in casa uno gnappo che manifesta chiarissimi i segni inconfondibili dell’adolescenza (cosucce che spaziano da uno sconcertante irsutismo sulle gambine e anche…altrove – sì, lì, esattamente lì – a sbalzi d’umore incontrollabili e crisi depressive che farebbero singhiozzare d’invidia il giovine Leopardi) è spiazzante.
Approfondirò magari più avanti quanto sia difficoltoso gestire un cosino frullato nella fragilità dell’adolescenza a neppure 10 anni, oggi è una di quelle malsane giornate in cui non dovrei riempire questo spazio ma fare altre millemila cose decisamente più utili all’umanità. Vi racconto soltanto della new entry: i brufoli, semper fidelis sulla fronte e il nasino ormai da almeno tre mesi.
Superboy ha la pelle chiarissima e la dolorosa, irrefrenabile, abitudine di eliminare i suoi nemici schiacciandoli senza pietà, un po’ come faceva da piccolo con le formiche. Da piccolo, poi, fino a poco tempo fa…
‘sti maledetti brufoli, anche se in quantità ancora controllabili, sono percepibili come pedate di fango su un pavimento immacolato. Gli creano un comprensibile disagio perciò, stanchi di tamponare la situazione con qualche goccino del mio fondotinta (a mali estremi, rimedi opinabili), ieri pomeriggio siamo andati insieme in farmacia a comprare un detergente specifico che non fosse troppo aggressivo per la sua pelle.
Vagamente surreale la conversazione fra lo gnappo e la farmacista:
– Sa, dottoressa, mi è presa l’adolescemenza, come dico sempre io a mamma e lei ride tanto. E adesso c’ho pure i brufoli. Ma non le sembra un po’ presto per avere i brufoli? Vede, io compio 10 anni il prossimo 22 Febbraio… – e nel frattempo ciucciava seriosamente un Chupa Chups all’arancia, gentile omaggio del farmacista brizzolato che lo conosce da quando portava ancora il pannolino. Lo fissava, incredulo, è cresciuto proprio tanto in questi ultimi mesi. Chi non lo vede da un po’ stenta a riconoscerlo.
– Mah, guarda. Dipende. Possono venire anche prima i brufoli, non è che c’è una scadenza precisa… –
– A lei a che età sono venuti? –
– Mah… intorno ai 12/13 anni… –
– Ecco, vede. Lo vede che è prestino? Ma guarirò con questa pomata? –
– E’ un gel detergente, devi lavarci la faccia mattina e sera e non dare fastidio ai brufoli. Mamma mi ha detto che li schiacci, non devi farlo. Sei un ragazzino così bello, mica vorrai farti rimanere i segni sul viso! –
– E vabbe’, ma tanto poi li nascondo con la barba, no? –
– Anche sulla fronte?-
– No. Beh. In effetti sulla fronte no, è un po’ difficile. Va bene, non me li schiaccio se me lo dice lei… – Invece mamma che te lo dice da tre mesi ignoriamola, maccheccefrega.
– Bravo. Adesso ti do anche i campioncini di crema, così se il detergente non basta puoi provarla e se funziona senza irritare la pelle poi mamma te la compra. –
– Irritare la pelle? Naaaaaaaaa, non mi dica così. Vede, io una volta sono stato a Villa Pamphili, dal lato in cui ci sono i cigni… (segue dettagliatissima spiegazione sulla location di uno dei polmoni verdi di Roma, sulla tecnica natatoria degli anatidi con brevi cenni alla vita personale della mia amica Silvia, che si è gentilmente offerta di scorrazzare lui e suo figlio per prati mentre io mi godevo le abili mani di un osteopata) … e allora, toccando un’erba di cui non ho capito bene l’origine, mi sono ritrovato con tante bollicine addosso. Orticaria, penso si chiami orticaria. Giusto? Ecco, non vorrei trovarmi con la faccia ricoperta di puntini peggio dei brufoli, altrimenti poi devo comprare un’altra medicina per far passare quella e…bla…bla…bla… – Ommioddio, tesoro di mamma, Margherita Buy e Carlo Verdone in “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” ti spicciano casa, a te…
Rassicuriamo in tutti i modi il pupo ipocondriaco sul fatto che un blando detergente anti acne non liquefarà all’istante la sua delicatissima pelle di adolescemo, lui ringrazia calorosamente la dottoressa e poi mi fa un cenno in codice con gli occhi.
Ah. Già. Giusto…
– Ale, aspetta un secondo che mamma va a prendere gli omogeneizzati che mi ha chiesto zia Annarita per il pupo… –
Mi faccio fare il conto dalla dottoressa, salutiamo e ci infiliamo in macchina.
– Grazie, mamma, per aver detto una bugia bianca. E’ imbarazzante comprare una roba per i brufoli e gli omogeneizzati tutto insieme. Non ha molto senso… –
Gli omogeneizzati sono per il mio adolescente. Odia la frutta, eppure fino all’età di tre anni ne mangiava a tonnellate. Ora soltanto l’odore lo fa star male. L’unica cosa che riesce a buttare giù senza dare di stomaco sono gli omogeneizzati, rigorosamente alla prugna. Precoce a intermittenza e contraddittorio, proprio come sua madre. Contraddittorio e complicato, esattamente come l’adolescenza. Non ha molto senso, esattamente come dice mio figlio: combatte già con i brufoli ma mangia ancora gli omogeneizzati.
E’ l’uomo per me, fatto apposta per me. A me quelli troppo allineati non sono mai piaciuti.
Lievemente adolescemo questo post, ma così è uscito fuori. Sto faticosamente riprendendo a fare tutto, anche a scrivere. Ci vuole tempo, tantissimo tempo. Io fretta non ne ho, intanto scaldo i motori.
Qualcosa di meglio uscirà fuori, su questo non ho dubbi.
Di meglio rispetto a questo? Ti conosco da poco, ma ti trovo già fantastica. Scalda i motori. Aspetta che il tempo scaldi – o raffreddi- tutto il resto. Noi siamo qui a leggerti.
Ora più che mai c’è bisogno di cazzeggiare, sentiamme!
piangi e cazzeggia. Cazzeggia e piangi (e ancheno)
E poi le storie adolesceme sono deliziose!
Gabriele mi pare che ha iniziato ad eruttare brufoli e punti neri a 9 anni, e a spremerseli ha imparato da me, che ho perpetuato la tradizione iniziata da mia sorella. Lei da ggggiovane si spremeva i suoi, poi si è sfogata su di me appena me ne ha visti, indi ho imparato a spremermi da sola per poi sfogarmi sul nasino dell’infante, che ora se lo martoria benissimo da solo.
La vita è una ruota 🙂
E non ti dico come ci sono rimasta un mesetto fa quando vedendolo uscire dalla vasca da bagno l”occhio mi è caduto lì… no, ai peli lì non ero preparata!
Right now it looks like Drupal is the top blogging platform out there right
now. (from what I’ve read) Is that what you’re using on your blog?
Excellent post! We are linking to this particularly great content on our website.
Keep up the good writing.
I would like to thank you for the efforts you have put in penning
this blog. I am hoping to view the same high-grade content from you
in the future as well. In fact, your creative writing abilities has encouraged me to get my own website now 😉 cheap flights y2yxvvfw