Chiuso per “romanzo” #2 (nun je la posso fa’…)
Questo blog è al momento scarno di post. Il perché lo spiego in Chiuso per romanzo . Sì, lo so che è appena due post prima di questo, ma sono troppo orgogliosa di mostrarvi che ho imparato a inserire il collegamento ai link. Sono una bimbaminkia insaid and forevahhhhhhh.
Il risultato, finora, è di poco superiore a un romanzetto harmony. Ma se consideriamo che quest’anno una tizia sì è aggiudicata un prestigiosissimo premio con una roba che si vergognerebbe a scrivere persino Superboy, che ha 9 anni e con la penna è una schiappa, se tanto mi dà tanto lo Strega il prossimo anno non me lo toglie nessuno.
Comunque… Non perché sia convinta che in assenza di questo resoconto l’universo letterario non possa dormire sereno, la notte, ma racconto ai più curiosi come procedono i lavori copiaincollando gli status che lancio su Fb.
I problemi che incontro posso scinderli in due principali categorie:
1) Il refuso mi ama, io odio lui. Mi segue come uno stalker della peggior specie, non riesco a liberarmene in alcun modo. Leggo persino refusi, non mi limito a scriverli. Questo perché sono stanca morta, ma ciò non dipende certamente dalla minchiata letteraria che sto tentando di confezionare. Magari fosse questa la causa della mia astenia cronica…
2) Non sono in grado di scrivere un romanzo. E questo, converrete con me, non è esattamente una questioncina da quattro soldi. Sono comunque fiera dei miei sforzi, tanto da coniare l’hastag #orgogliocojone
Vabbe’, bando alle ciance, ecco come va:
Refusi
Ho appena scritto un messaggio privato a un amico per chiedergli come andasse una certa questione. – NOVIZIE? –
Notizie, chiaramente avrei dovuto scrivere “notizie”. Io suppongo che una categoria fortemente a rischio di suicidio sia quella degli editor. E’ peccato mortale, e loro lo sanno. Ma come biasimarli?
Prosegue la saga della Regina del Refuso. Messaggio a un amico: – Ok. Fine della FILIPPINA – Filippica, ovviamente. Filippica. Mi ammazzate per cortesia? Grazie, o gente misericordiosa!
La Regina del Refuso colpisce ancora. STECCHAMO. Non “stecchiamo” o un più romanico “steccamo”. No. Stecchamo con l’ H.
Tappami, Levante tappami…
#orgogliocojone
Quando scrivi “raggiungerono” invece di “raggiunsero” forse è tempo di prendere una pausa. O anche di fare un regalo all’umanità e smettere per sempre..
E pure stasera ho scritto una minchiata mica male… sempre più orgogliona di me. Sfrenatamente, oserei dire…
Ho appena partorito la scena drammatica più ridicola del mondo.
No, vabbe’, ma io sono un disastro: pure nelle scene erotiche faccio ride!!!
Ehmmm… quelle che scrivo, intendo. Sempre più orgogliona della mia fatica letteraria…
Ho appena scritto una scena. Soggetto: areoporto di Miami. Il bello è che me lo ricordo solo vagamente. La critica apprezzerà particolarmente l’accurata documentazione del mio capolavoro… prosegue l’ #orgogliocojone
Nun je la posso fa’… Però mi diverto un sacco. Almeno quello…
Concordo sul risultato del premio che citi, molto triste assai. E’ fondamentale divertirsi scrivendo, un romanzo è come una montagna da scalare, occorrono tempo, allenamento, generi di conforto come cioccolato e tanto altro, ma dà grandi soddisfazioni. E ogni tanto fermati a goderti il panorama.
Io scusa l’autoreferenzialità, ho appena trovato un fantastico editore, la fatica è stata ripagata, ma mentre scali/scrivi non sai mai come andrà a finire. Rinunciare ai blocchi di partenza però mai mai mai.
Ciao Sandra, benvenuta da queste parti! Hai trovato un fantastico editore? Lieta per te. Anch’io ne ho conosciuti tanti, qualcuno persino famoso, ma il termine “fantastico” associato a “editore” per me è un ossimoro. Perdonami, non voglio scoraggiarti né darmi arie da autrice navigata, ma – come si dice a Roma – il più pulito c’ha la rogna. Spero che la tua sia davvero un’eccezione. Potrebbe anche darsi, perché no?
Montagne da scalare (e in infradito, cit. dalla bacheca Fb di un amico) ne ho di più dure, al momento, ma veramente dure. Per questo scrivere un romanzo, operazione tutto sommato fattibile, è pesante. Non ho la sufficiente concentrazione, non ho tempo, non ho lucidità, non ho neppure modo di dormire come Dio comanda, da almeno 6 mesi a questa parte. Io sto perdendo una parte importantissima di me, in questi giorni, eppure mi fa bene lavorare a questa cosa. Serve a distrarmi. Rinunciare? No, non sono davvero il tipo. Però devo prima stabilire se vale la pena perderci tanto tempo. Prima di limarlo, farò valutare la bozza a chi di certe questioni se ne intende, una persona sincera e spietata, editor di professione e amico quasi fraterno. Se non vale, allora rinuncio. Per il bene dell’umanità e della letteratura italiana, ché di porcate ne sforna fin troppe 🙂 Grazie per la visita e in bocca al lupo per il tuo libro.
Grazie a te. E’ il mio secondo romanzo e di farlocconi ne ho incontrati tanti ma tanti. Forse sto prendendo l’abbaglio del secolo, ma a volte è bello dar credito a chi sembra davvero diverso.
Per il resto certo i veri K2 della vita sono ben altri e di cordate, scalate e valanghe rovinose ne ho vissute anch’io. A volte scrivere è davvero il modo ti tirar fuori la testa e respirare. Ti auguro di distrarti a sufficienza, che valga la pena di dedicarci il tempo necessario, ma, soprattutto che tu sia sulla vetta della tua vera montagna da scalare.
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