Perché noi valiamo!
Sarà che mi diverto con poco, non discuto.
Sarà che il mio sense of humour segue percorsi astrusi, dedali particolarissimi che solo un’elite di pochi eletti riesce ad apprezzare.
Sarà che di mail copia/incolla ne ho ricevute tante, il requisito essenziale è gestire un blog che vanti almeno una decina di visite giornaliere, ma questa.
Questa è meravigliosa.
Buonasera,
nel mare magnum di blog e pagine letterarie seguo il vostro lavoro e ritengo che siate un ottimo riferimento, di spessore culturale, ma soprattutto onesto: complimenti!
Avrei piacere di inviarvi il mio romanzo dal titolo \XXXX\” edito da pochi giorni dalla YYY.
Sarei veramente onorato di un vostro \”spietato\”giudizio, o anche un semplice commento!
Cordialmente,
XYZXYZ
ps: vi segnalo i miei contatti, per favore, se possibile, datemi segno di avvenuta ricezione!
Chiarisco che il mittente dell’entusiastica mail è un giovane e abile scrittore che ha recentemente presentato la sua fatica letteraria al Salone del Libro di Torino, si sta ritagliando (credo più che meritatamente, le recensioni sembrano buone e la definizione “giovane e abile scrittore” l’ho letta proprio lì) il suo spazio nello spaventoso panorama editoriale e gli auguro tutto il bene possibile per la sua carriera.
Però, giovane e abile scrittore, supponendo che la mail sia partita di pirsona pirsonalmente da te e non sia frutto invece di un contattista diciottenne strafatto di cannabis, presta un minimo di attenzione a ciò che scrivi, abile scrittore. Giovane. E abile.
Perché vedi, io sono onoratissima per il tuo apprezzamento, sinceramente sorpresa di ricevere un riscontro così positivo su quello che effettivamente è un lavoro onesto e coscienzioso, che porto avanti con passione, divertimento e l’insostituibile ausilio di un co recensore.
Siamo fieri di essere seguiti da te. Seguiti, attentamente, immagino.
Ora. Per quanto rappresentino innegabilmente parte robusta della nostra malata società, ritengo che i temi affrontati dal tuo libro ( stupri, leggi di sopravvivenza, malavita, droga e criminalità organizzata) non siano argomenti facilissimi da trattare. Non parlo per me, ma per conto del co recensore.
Però, ecco. Ehmmm… Poiché ci segui così attentamente, mi chiedo: come mai non hai notato che il mio partner è un marmocchio di dieci anni, e che recensiamo esclusivamente libri per bambini? 😀
Con la massima simpatia, mi permetto di darti un piccolo consiglio. Evita di inviare mail ‘ndo cojo cojo o, nel dubbio, assumi un contattista che sappia decodificare il termine “per bambini”. Ciò non significa che di tanto in tanto non ci concediamo qualche divagazione sul tema, come nel caso de Il vecchio e il mare, ma questa è stata una fortuita eccezione. Forse l’unica di un certo spessore culturale, come dici tu.
Abbiamo parlato di sesso, di diversità in tutte le sue accezioni, di morte e malattie, di paure di ogni genere, di storia antica, di legislatura e presto parleremo anche di mafia. Ma il tutto partendo da testi pensati a misura di bambino, con termini e illustrazioni modellate sulla loro giovane età, concetti e riflessioni utili a spiegare loro tutto, ma davvero tutto quello che avviene nel mondo, nessun argomento escluso. Non è mia abitudine proteggere eccessivamente mio figlio da alcune tematiche, ma cerco di farlo nel modo più adatto possibile.
Non volercene, giovane e abile scrittore. Appena confezionerai un testo corrispondente a certe caratteristiche, saremo ben lieti di recensirlo.
Luana e Alessandro.
Comunque noi un pochino valiamo sul serio, eh! Se qualcuno avesse voglia di dare un’occhiata alla nostra rubrichetta, può farsi un giretto qui.