Plagio e scopiazzamenti vari sul Web
Mai, come in questi ultimi due giorni, mi è capitato di inciampare in episodi di vario poràccismo: post completamente copiati ( faccenda illegale, eh! ) senza inserire almeno il rimando cliccabile al blog di provenienza; non serve a scongiurare una denuncia per plagio, ma somiglia a un barlume di correttezza.
L’ultimo caso eclatante di scopiazzamento l’ho letto sulla bacheca Facebook di Enrica Tesio. Raccontava, con l’ironia meravigliosa che la contraddistingue, che negli ultimi mesi un suo post in particolar modo sta facendo il giro del Web. Uh! Che bellezza! Brava com’è mi pare il minimo sindacale, no? Ehmmm… No. Quel post viene sistematicamente rubato senza che nessuno si preoccupi di precisare che quelle parole sono sue. Tutte, nessuna virgola esclusa.
Un paio di giorni fa, l’ennesimo plagio. Una lettrice di Enrica ha lasciato un commento sullo spazio Web dell’ultimo scopiazzatore seriale, segnalava garbatamente che quel post era completamente copia incollato dal blog della Tesio.
Come le hanno risposto? Con questo eccelso esempio di professionalità: “Punto uno la fonte è citata in fondo all’articolo, punto due se non l’avessimo trovato noi nemmeno avrebbero conosciuto quello sfigato di blog che ha solo quest’articolo passabile punto tre l’invidia è una brutta bestia cara curati!” Il tutto infarcito di emoticon che non riporto perché ho superato da un pezzo l’età dell’adolescenza, di merda oppure no (cit.)
Lo analizzo un istante, per puro divertissement:
Punto uno: la presunta fonte (non cliccabile) è stata inserita soltanto dopo numerose segnalazioni delle lettrici di Enrica.
Punto due: definire sfigato Tiasmo di Enrica Tesio è come dare della crosta ai Girasoli di Van Gogh.
Punto tre: invidia de che? Quella donna ti segnala che hai copiato di sana pianta un post, fra parentesi non suo, e dovrebbe curarsi lei?
Poi, il post è stato rimosso insieme ai commenti fantastici (parcheggiati in moderazione e mai pubblicati ma visibili da smartphone) di chi si è divertito a rispondere alla tizia che gestisce con ineccepibile maestria quel calderone di contenuti scopiazzati. Sarebbe stata un’enorme perdita per la comunità delle blogger/lettrici intelligenti, un delitto privarle di un esempio di cotanta correttezza. Qualcuno, però, ha screenshottato sia la replica demenziale che i susseguenti commenti. Li stamperò e conserverò come una reliquia per riderne assieme ai nipotini.
Oggi mi assurgo il compito di fare un istante di chiarezza in più in materia di post copia incollati. Ci provano in molti, da anni, ma io adoro le cause perse e mi aggiungo al coro con esempi rudimentali e fruibili anche ai più duri di reni. Gli spunti rozzi ve li fornisco io, a chiusa del mio post troverete un utilissimo articolo scritto dall’avvocata Silvia Tropea. Spiega rigo per rigo cosa dice la legge su ciò che si può e ciò che non si può fare.
Partiamo dal male minore: lo scopiazzamento arbitrario di aforismi, fatto spesso in buona fede.
Se copia incollate anche due sillabe che non siano farina del vostro sacco sui social, non è sufficiente inserire un timido “cit.”senza specificare il nome dell’autore, in particolar modo se non è strafamoso. Chi citeresti, di grazia? Un nome X che devo andarmi a gugolare per togliermi la curiosità? Quanti lo farebbero? Pochini, vero? Credere che siano sufficienti delle virgolette per far capire ai più che quell’aforisma non è vostro non basta. A meno che non si tratti di roba universalmente riconoscibile, parlo di cose tipo “Si può fare!” – “Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere” – “La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”, INDICARE SEMPRE L’AUTORE, fosse anche vostra nonna che difficilmente si prenderebbe la briga di citarvi per plagio aforistico. La mia, per esempio, lo farebbe. E poi, il domandone esistenziale: ma quanto sarà mai macchinoso, parlo per chi lo fa in buona fede, aggiungere anche il nome di chi ha scritto la cosa che vi è piaciuta tanto?
E ora, il malinteso più diffuso.
Eh, ma se un’opera/un’immagine/una frase/un post è sul Web, significa che è pubblica! Posso prenderla e farne ciò che voglio, no? Se vedete una cosa sul Web, una qualsiasi cosa, NON E’ VOSTRA. Così come non è vostro un bel paio di scarpe esposto sullo scaffale di un negozio. Non è sufficiente che vi piaccia per prendervelo. C’è altro da aggiungere?
Si, forse questo:
Legge sul Diritto d’Autore: qualsiasi testo originale, che abbia il carattere minimo di creatività è dunque protetto di diritto, senza bisogno di particolari adempimenti o avvertenze, pure se espresso in forma orale (ad es. la fonoregistrazione di un’opera di teatro).
L’unica eccezione prevista dalla legge (art. 70 l. 633/41) è quella di consentire il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o parti di opere letterarie (ma non l’intera opera, o una parte compiuta di essa) a scopo di studio, discussione, documentazione o insegnamento, purché vengano citati l’autore e la fonte, e non si agisca a scopo di lucro, sempre che tali citazioni non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera stessa. Solo in questa particolare ipotesi si può agire senza il consenso dell’autore.
Allora, come faccio a riprodurre sul mio sito/blog un post che ho letto altrove?
Si può fare! (cit.), ma patto di procedere come segue:
A – Prendete piccole porzioni del post che vi è piaciuto tanto. Piccole porzioni, non settemilacinquecento battute al netto degli spazi e magari includendo nel furto anche l’immagine a corredo che è taaanto carina! Vi è piaciuto così tanto da volerlo riprodurre? Ne citate degli stralci e – FONDAMENTALE – aggiungete qualche vostro pensiero. Riuscirete persino voi a formularne un paio di senso compiuto, spero. Ci siete? Bene. Passiamo al punto B.
B – In calce al post citare SEMPRE la provenienza. E non va bene scrivere, supponendo che stiate prelevando materiale dal mio blog, fonte: La Staccata.
No, deve essere cliccabile. Cioè così: La Staccata, in questo modo magari a qualcuno potrebbe venire voglia di scoprire chi sono e che accidenti faccio. Ancora più onesto inserire il rimando preciso, cioè titolo e indirizzo del post originale. Il materiale che avete tratto ( o sottratto illegalmente) all’autore potrebbe non essere recentissimo, in assenza di rimandi precisi un lettore dovrebbe scrollare a lungo quel blog. Dopo quanti secondi abbandonerebbe l’impresa? Ve lo siete mai chiesti? Qualcuno mi sa di sì. Ma poi ha lasciato perdere, in buona fede ovviamente. Il fatto che ciò faccia guadagnare click al suo spazio Web e ne sottragga a quello del legittimo autore non incide per nulla sulla sua decisione. Già.
Ma perché non posso copiare interamente un post?
Io vi risponderei “perché è da deficienti, oltre che illegale. Illegale è anche spaccare rotule in giro, ma un giorno di questi correrò il rischio.”
L’ art. 70 della Legge sul Diritto d’autore è lievemente meno sanguigno e parla di non concorrenza all’utilizzazione economica dell’autore.
Cosa significa? Ce lo spiega efficacemente Silvia Tropea: “è il punto essenziale della norma: la citazione non deve rendere inutile andare a leggere il brano originale. Se dunque viene riportato TUTTO il brano, anche se è indicato l’autore e se è presente il link alla fonte originaria, diventerà inutile cliccare su quel link, perché l’articolo è già tutto lì.
Per questo è lecito ed è considerato un diritto fare una BREVE citazione e non una integrale citazione. Riportare integralmente un testo, certamente costituisce ingiusta concorrenza all’utilizzazione economica da parte dell’autore, perché rende inutile andarlo a leggere nella sede originaria, che per l’autore può essere fonte di reddito.”
Perciò, cari i miei copia incollatori seriali, se non riuscite a recepire neppure questo concetto, oltre ad accusarvi di plagio vi si potrebbe attribuire la carica onorifica di storditi. Vi conviene?
Dove posso trovare informazioni chiare e professionali su questa questione?
Consultando, ad esempio, l’articolo Diritto d’autore e diritto di breve citazione di Silvia Tropea.
Chiarissimo e fondamentale per non incorrere in accuse di plagio, utile soprattutto a chi viene plagiato. In calce trovate un fac simile di lettera da spedire a quanti dovessero FOTTERVI ALLEGRAMENTE appropriarsi in modo non troppo cristallino del vostro lavoro.
Bene, mi pare tutto. E se qualcuno trovasse interessanti queste riflessioni ( scritte, ribadite, sottolineate, spiegate fino all’esaurimento di ogni possibile pazienza da centinaia di persone prima di me ) e volesse riportarle sul proprio spazio Web, può naturalmente farlo. Si assicuri, però, di farlo come si deve. L’alternativa è disporre di rotule d’acciaio.
Vado a lucidare la mazza da baseball.
Con permesso.
Buonasera,e grazie! Ho trovato molto interessante questo post. Si tratta di cose su cui probabilmente non c’è sufficiente informazione, ma che è bene sapere. Vorrei raccontare brevemente la mia esperienza di qualche giorno fa. Sono iscritta ad un gruppo su Fb . Ho sempre avuto una certa resistenza a postare testi miei, più spesso riporto frasi che trovo nel mio navigare errabondo nel web, avendo sempre molta cura nel riportare chiaramente il nome dell’autore. Qualche giorno fa, ho scritto una breve poesia senza pretese, giusto per sorridere con i miei compaesani e…voila! Due giorni dopo, quei brevi versi erano stati presi di peso, senza cambiare nemmeno una sola virgola, qualche altro verso per “arricchire” ed ecco che ha iniziato a girare su WhatsApp! L’ho ricevuta io stessa e parecchi dei miei contatti, ma senza alcun cenno al mio nome. Io penso che non si possa far molto, perché è impossibile risalire alla prima persona che ha messo in moto il meccanismo, ma mi piacerebbe, se possibile, avere qualche indicazione, anche solo una conferma. Mi dispiace perché , a causa di ciò, non ho più motivazione a postare qualcosa, di nessuna natura. Ringrazio per l’attenzione e…buon lavoro!
Ciao Elisabetta! Per quello che ti è capitato temo che non ci sia alcuna soluzione, ma te lo scrivo senza particolari competenze. Sono preparata in materia di foto/testi immessi sul Web con altre dinamiche, quelle che hai appena letto.
Quando viene prelevato materiale da un blog è piuttosto semplice fare in modo che sia eliminato dallo scopiazzatore, è sufficiente inviare una mail con due righe nelle quali si fa presente che il testo è interamente/parzialmente rubato ( perché di furto si tratta, non ci sono mezze definizioni ) e rivendicarne il diritto d’autore con un semplice link all’articolo/foto originale. Nel tuo caso, purtroppo, non saprei cosa consigliarti. Grazie a te per la visita.
I visited many web sites except the audio quality for audio songs current at
this web page is really wonderful.
Greetings! I know this is kinda off topic but I’d figured I’d ask.
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a blog post or vice-versa? My website covers a lot of the same topics as yours and I
feel we could greatly benefit from each other.
If you happen to be interested feel free to shoot me an e-mail.
I look forward to hearing from you! Wonderful blog by the
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