Rughe
Queste me le ha regalate il lungo anno in cui ero in pena per tua salute, cuore di mamma, poche sono spuntate fuori perché non dormivi mai. Piazzate al centro della fronte. Sottili, quasi non si vedono. Io le sento tutte, però.
Queste, ai lati della bocca, non so chi le abbia scolpite, se il sorriso o il pianto. Si mescolano in forme identiche, a volte, tanto che alla fine non le distinguo più. Ho dimenticato di chi è la colpa, un tempo lo sapevo. Oggi, troppo distratta o stanca, non ho più memoria per le colpe.
E queste, che mi accarezzano gli occhi, sono manine immaginate. Mai toccate, mai, se non in sogno. Sfiorate infinite volte con un pensiero ostinato, dolce, profumato di borotalco. Un pensiero d’amore che è di tante, ma non per tutte. Camuffarle con le risate non serve: si capisce che me le ha disegnate un dolore grande. Più sorrido, più escono fuori. Allora smetto, certe volte, per riposare il cuore.
Non so che dire, forse è meglio che stia zitta.
Però ti abbraccio, goffamente, un po’ da lontano, ma con cuore.
Susibita
Io adoro gli abbracci, soprattutto quelli goffi. Grazie, davvero.
Questa tua versione così riflessiva è meno usuale ma non per questo meno bella.
Qualsiasi cosa abbia creato quelle rughe ha contribuito a renderti quello che sei… vanne fiera.
Mi unisco agli abbracci.
Grazie Buson. Mi metto sulle punte per ricambiare forte l’abbraccio, se no non ci arrivo.
Pat pat. Pat.
Sono nella fase “non ho più lacrime”, entro nella fase “ho ancora sorrisi”…uno grande per te. ciao anto
Dàje Luà.
Anch’io pensavo di averle terminate. Però qualcuna ne avanza sempre. Un sorriso anche a te.
🙂
Sempre dàje, fratè 😉
Tu sei speciale! Non saprei dire se preferisco la versione ironica o quella profonda, quella che oggi mi ha accarezzato il cuore, riportando in superficie dolori mai dimenticati. (Volevo esserci, anche qui!)
Tu ci sei sempre, Carlè. Io lo so. Grazie
L’ho letto stamattina e ci ho pensato fino ad adesso. Mi ha ricordato alcune delle mie rughe “griffate”, con firma nome e cognome. A ricordare o a ricordare di dimenticare.
Struggente.
Grazie.
Grazie a te per averlo letto Ba’.
Ogni tanto abbracciarsi da dentro, senza sorrisi, riscalda.
Poi lo so che sei tornata a sorridere a chi ami, ma qui puoi rilassare le rughe tutte le volte che vuoi e prenderti lo spazio per un dolore che certo non passa a condividerlo però sta un po’ anche sulle nostre spalle. Anche solo per il tempo di un abbraccio virtuale …
Le spalle virtuali, per quanto paradossale possa apparire, spesso confortano più di quelle reali. Grazie Marzia.
Ti adoro lo sai?!
E’ bello saperlo. Grazie.
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