Suonare il flauto
“Mamminaaaaaaaa?”
Mammina? Marmocchio perfido non mi freghi. Lo so che ti serve qualcosa… forza, spara!
“Mammina, senti… me lo compreresti un flauto come quello della cuginetta?”
“Certo che sì, gioia. La musica è una cosa fichissima…”
E magari ti disintossichi un attimo dallo stato catatonico preadolescenziale in cui sei precipitato ultimamente, e te lo compra sì “mammina” il flauto.
“Bene. Però vorrei quello professionale, non quella robetta che suoni tu qualche volta! E mi servirebbe anche uno di quei quadernetti con le righe speciali, quelli che ci scrivi sopra le note…”
Certo, futuro concentrista di fama interplanetaria! Flauto professionale + pentagramma. Mi sembra il minimo sindacale.
“… e mi servirebbe anche un insegnante. Tu conosci qualcuno per caso? Cioè, a parte te. Lo so che tu lo suoni bene, però che ne so se hai voglia di insegnarmi…”
Allora, frutto del mio ventre, mettiamo subito bene in chiaro una cosa: mio nonno era diplomato al conservatorio di Santa Cecilia, suonava meravigliosamente ben cinque strumenti in primis il clarinetto. Ma ti pare che MOI, discendente diretta di cotanto personaggio, non sappia insegnarti a piazzare qualche nota sul pentagramma?
No, porcaccia di quella miseriahhh. Non ricordo un piffero (mai altro lemma poteva “suonare” più appropriato) di come si scrive la musica. Posso sfoggiare un ampissimo repertorio, però: la sigla del preistorico spot del Mulino Bianco, quella dei Simpson, la colonna sonora di Pinocchio anche se mi viene una malinconia bestia perchè Manfredi/Geppetto è una botta di tristezza al cuore, e il mio cavallo di battaglia: Il Carnevale di Venezia. Una roba, figlio mio, che ti lascerà a bocca spalancata nei secoli a venire… E tutto con il mio fiquissimo flauto di plastica arancione, vintage DOC, classe 1981, quello che usavo alle medie! Magari così imbroglio un po’ le acque e guadagno tempo per ripassare i rudimenti del pentagramma…
“Tesoro, te lo compro il flauto e poi suoniamo insieme.”
“Ma sei sicura di essere in grado?”
“E certo che sì, perché?”
“Perchè io sono un ragazzo moderno, sicura di essere aggiornata? Adesso vendono i flauti digitali :-)” Mi fa l’occhietto con la faccia da carogna, mi tira un bacio al volo e va di corsa a infilarsi il grembiule. Quello stazzonato, già. Quello che sembra sopravvissuto all’attacco di una muta di pitbull perché ultimamente mi dimentico sempre di stirarglielo.
Fatemi scrivere una robaccia puerile, è parecchio che non vomito amenità mammesche in questo blog: le allegre comari di Windsor che al mattino fissano inorridite il grembiulino stazzonato di Superboy io mica lo so se sanno eseguire Il Carnevale di Venezia.
Bien. Ora mi sento meglio. Autostima up forevahhh. Ognuno la attinge da dove può.
La musica è fondamentale nella vita delle persone ed è stupendo che i bimbi abbiano voglia di praticarla.
Ma scopriamo oggi un tuo nuovo talento, cara Staccata, che famo? Na band de blogger in turnè? 😉
Regolare, fratè! 😀 (Traduzione: naturalmente sì, perché no mio buon amico?)
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